La fine di un mito: il lavoro sicuro in banca
di Giancarlo Mazzuca
Il Sole 24 Ore
Lunedì 6 gennaio 2020
Fine di un mito: il lavoro in banca. Quello che una volta era il sogno di tutte le nostre mamme – il posto fisso in qualche
azienda di credito - rischia di diventare, di questo passo, un'attività precaria. Le cifre parlano chiaro perché sono già
una cinquantina gli istituti nel mondo che hanno annunciato tagli del personale per il nuovo anno, quasi 78 mila posti in
meno.
Secondo le stime di Bloomberg, solo in Europa, che ha affrontato le difficoltà maggiori, le riduzioni supereranno
ampiamente "quota 60 mila", una vera e propria ecatombe, da Commerzbank ad Hsbc, da Santander a Barclays. Il drastico
ridimensionamento non ha ovviamente risparmiato neppure l'Italia: senza considerare le emergenze, come oggi la Popolare di
Bari, i tagli interessano anche grandi realtà tipo Unicredit che ha annunciato una cura dimagrante di ottomila dipendenti
con la chiusura di molte filiali tra quest'anno e il 2023. Le riduzioni riguarderanno le varie succursali europee, ma sarà,
ovviamente, il nostro Paese a pagare il prezzo più alto.
Negli ultimi anni si sono succeduti nel Belpaese commissioni d'inchiesta sulle banche, crac e reiterati interventi pubblici,
grida d'allarme della Banca d'Italia e dell'Abi, ma il risultato dei tanti controlli a tappeto e degli infiniti "j'accuse"
sulla situazione del settore non sono stati, purtroppo, particolarmente proficui perché il termometro continua a segnare
febbre alta. Intendiamoci, la strada era da tempo segnata per il semplice motivo che la rivoluzione tecnologica (con tutte
le innovazioni che hanno, in particolare, riguardato, il mondo bancario) e le crisi finanziarie, che si sono allargate
negli ultimi anni a macchia d'olio sotto le diverse latitudini, hanno costretto a voltare pagina un po' ovunque.
Ecco, quindi, le tante ricadute occupazionali. Ed il tornado non risparmierà, come visto, neppure gli altri continenti:
negli Stati Uniti la Morgan Stanley ha appena annunciato l'intenzione di ridurre gli organici di millecinquecento posti, il
2% dei suoi oltre 60 mila dipendenti. Sono previsti ridimensionamenti anche in America Latina (3.500 posti in meno), Medio
Oriente ed Africa (quasi 2.500) e nell'area Asia - Pacifico (oltre 500). Mai come in quest'avvio di decennio ci stiamo
rendendo conto che il mondo delle banche è davvero cambiato rispetto a quello dei nostri anni verdi e l'istituto di credito
automatizzato sta facendo sempre più sentire i suoi effetti: anche quelli negativi. Speriamo solo che le riduzioni degli
organici in cantiere non diventino indiscriminate: chi c'è ancora dietro lo sportello?
Nota: il contenuto del documento deve essere interpretato in relazione al periodo
in cui è stato redatto.
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